Sturzo — La Pira — Mattei , Oggi


Andrea Nastasi – ………….. . …Incominciamo col porci una domanda molto semplice , ma decisiva : Pensiamo che La Pira accetterebbe questa economia e questo mondo dominati dalla finanza nel quale,dopo uno dei più colossali processi di concentrazione di potere economico e di ricchezza della storia umana, lo 0,5% della popolazione mondiale detiene valori per 69 trilioni di dollari, mentre il 68% dispone solo di 8 trilioni di dollari ? ; dove la diseguaglianza è stata elevata a modello di sviluppo ?; dove l’isterismo del deficit si traduce sempre più in massicci tagli alla spesa sociale per tappare i giganteschi buchi scavati dai Banchieri ?; dove al centro non c’è più non solo l’Uomo ma neanche la produzione e neanche il profitto, come corretta remunerazione di fattori produttivi imprenditorialmente organizzati, ma c’è l’utile differenziale realizzato da chi è più bravo a girare la carta finanziaria ?; dove la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è ritornata in molti paesi, tra i quali l’Italia, a essere un dramma ?; dove i poveri e i ceti medi pagano imposte più elevate dei ricchi ?; dove l’attivo patrimoniale di una sola famiglia ( la famiglia Walton che controlla Walmart) è uguale a quello dei 150 milioni di americani più poveri ?; dove beni comuni come l’acqua, vengono inesorabilmente privatizzati, mentre le perdite delle grandi Banche vengono trasferite sul pubblico impunemente e senza condizioni ?; dove ci si è rifiutati di apprendere alcunché dalla crisi scoppiata nel 2008 ?; Voi pensate che La Pira amerebbe questa economia globale che, dopo il grande tradimento di Obama, potremmo denominare l’economia della J.P. Morgan e di Goldman Sachs che, insieme allo spietato capitalismo di Stato cinese , sono i veri problemi ? etc. etc.

Io penso di no!

Ma, allora, pensiamo, a contrario, che questa economia sarebbe appoggiata e amata da Sturzo ?

Io sono certo di no !. E per gli stessi motivi. Così come questa economia non sarebbe appoggiata né amata dai grandi Liberali autentici come Einaudi, così come da tutti coloro che inquadrano il proprio pensiero nell’ambito della Dottrina Sociale della Chiesa e da tutti coloro che hanno creato e realizzato l’economia sociale di mercato, da tutti coloro che si sono collocati e si collocano nel gran filone dell’ “Umanesimo economico cristiano”

Forse oggi La Pira sarebbe più sensibile al tema delle “tre male bestie” di Sturzo, forse avrebbe attenuato la sua fiducia che tutto ciò che è pubblico è , per ciò stesso, buono !

Forse oggi Sturzo, dopo i grandi salvataggi bancari, soprattutto americani e inglesi, che hanno, per ora, salvato l’economia occidentale da una grande catastrofe, sarebbe meno rigido nel vedere in ogni intervento pubblico la mano del demonio socialista, ma si batterebbe perché a questi salvataggi corrisponda una chiamata di responsabilità ed una correzione delle degenerazioni comportamentali e istituzionali che li hanno resi necessari; forse Sturzo, oggi, sarebbe contento di come è andata con la Nuova Pignone e, sulla scorta di questa vicenda , si renderebbe maggiormente conto che, al di là del rigore delle cifre e dei bilanci, ci sono uomini e donne , strutture e competenze che è giusto difendere e cercare di far rifiorire a nuova vita, e che, talora, le visioni appassionate dei La Pira valgono più del rigore contabile dei contafagioli.

Ma entrambi sarebbero, in prima linea, insieme , per battersi contro questa economia che stà facendo l’ultimo sforzo decisivo , per renderci tutti schiavi dei signori del denaro , per distruggere ogni umanità , ogni socialità, ogni rispetto per l’uomo e per la sua dignità e libertà.

Sarebbero entrambi , in prima linea, per difendere la loro e la nostra Costituzione, guidati ed ispirati dall’Umanesimo economico cristiano , che è la speranza dell’ Europa e del mondo.

E’ questo il dono che l’ Europa porta a un mondo umiliato e sottomesso dai signori del denaro.

Per difendere e dispensare questo dono abbiamo bisogno di profeti. Per questo abbiamo bisogno di entrambi , dell’utopista e sognatore La Pira, del rigoroso e ispirato Don Sturzo.”

( Marco Vitale )

Nello stesso contesto si eleva gigante Enrico Mattei, figura prestigiosa dell’ingegno italiano . Egli appartiene a quella schiera di precursori che , già nel dopoguerra, avevano intuito quanto fosse importante occuparsi di energia e prefigurare nella strategia di sviluppo di un paese l’autonomia di approvvigionamento delle proprie fonti di energia. Senza energia niente sviluppo. E , con lo sviluppo dell’ energia , l’industria italiana doveva volare e produrre cultura e progresso per il nostro paese.

( Aldo Garsia )

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